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 Ñèáèðè íàõîäèòñÿ ñàìîå áîëüøîå íà Çåìëå áîëîòî ïëîùàäüþ 53 000 êâ. Êì !!!!!ploshiadi strani Horvatii!!!!!

 

Popolazione

 

Fino alla conquista imperiale zarista, il popolamento umano è stato costituito da gruppi dediti alla caccia e alla raccolta, in condizioni di nomadismo. Per tutto il 19° sec. il popolamento europeo si è limitato a guarnigioni militari, funzionari e incaricati della sorveglianza dei deportati condannati ai lavori forzati, cui venivano all’occorrenza costrette anche le popolazioni indigene. A questa manodopera si deve in buona parte la realizzazione della fondamentale ferrovia Transiberiana (ca. 10.000 km, da Mosca a Vladivostok), che ha facilitato l’immigrazione. Questa è molto aumentata dopo la rivoluzione russa e, ancor più, dopo la Seconda guerra mondiale, quando il governo, per valorizzare le risorse minerarie, ha invogliato i lavoratori delle regioni occidentali, offrendo in S. facilità di alloggi e stipendi molto più elevati. A partire dagli anni 1990, si è verificato dapprima un rilevante riflusso di popolazione verso le regioni europee della Federazione Russa; in un secondo momento, quando la valorizzazione delle risorse dell’area è ripresa a pieno ritmo e le opportunità di impiego hanno ricominciato a crescere, la S. è tornata ad attrarre nuova manodopera proveniente dalle regioni occidentali. Le strutture dell’altopiano tra i fiumi Ienissei e Lena si prestano agli sbarramenti idroelettrici, e forniscono ulteriore energia alla regione già dotata di carbone e idrocarburi. Lungo la Transiberiana si trovano, quindi, alcune tra le maggiori concentrazioni industriali della Russia.

In base alla riorganizzazione amministrativa del 2000, la S. è ripartita in 3 distretti federali: l’area immediatamente a E dagli Urali costituisce il Distretto degli Urali; la regione economica dell’Estremo Oriente forma parte del Distretto Orientale; il resto della S. corrisponde al Distretto Siberiano.

 

STORIA

Posmotri eto, esli ponravitsia, mojesh vstaviti

http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Siberia

http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Transiberiana

 

Pirati fluviali di Novgorod e cacciatori di pellicce si spinsero sin dal sec. XI lungo il corso inferiore dell'Ob e sino all'Oceano Glaciale Artico. Dopo l'annessione di Novgorod (fine del sec. XV) lo stato moscovita si affermò nella regione posta a nord-est della Russia europea. Con la campagna contro gli Jugri e i Voguli (1499-1502) s'inizia il dominio di Mosca sulla Siberia. I paesi siberiani Ingri, Obdori e Condini appaiono già nel primo quarto del sec. XVI nei titoli degli zar. Già prima della conquista della Siberia esisteva un attivo traffico terrestre e marittimo con la Siberia. L'annessione dei khānati di Kazan′ e di Astrachan (1552-1556) e la colonizzazione immediatamente seguita dei territori di Perm′ servirono di base alla vittoriosa spedizione Ermak (1580-81), promossa dallo Stroganov, nella Siberia vera e propria, oltre gli Urali settentrionali. Nel 1581 fu conquistata Isker (Sibir′) sull'Irtyš, residenza del khān Kučum. Alla fine del sec. XVII i Russi raggiunsero la costa nord-occidentale dell'Oceano Pacifico, compreso il Camciatca. I capitani di queste ardite spedizioni, cioè un Pojarkov, Chabarov o Semen Dežnev si possono annoverare tra i grandi esploratori. Alla schiera dei pionieri indipendenti seguiva l'organizzazione militare e amministrativa del governo moscovita, fondando basi d'appoggio quali Tiumen′ (1586), Tobol′sk (1587), Berezov (1593), Mangazeja (1600), Tomsk (1604), Enisejsk (1618), Krasnojarsk (1628), Jakutsk (1632), Irkutsk (1652). La rapida avanzata dei Russi in Siberia si spiega con il fatto che, nelle vaste distese siberiane, si trovarono di fronte a un miscuglio di popolazioni, la cui organizzazione statale e sociale non era molto evoluta, e che quindi non si potevano opporre ai Russi con energia. Solo nell'estremo nord-est, sul medio corso dell'Enisej e sul Grande Oceano i Russi si trovarono di fronte agli autoctoni siberiani (antichi asiatici); nella Siberia occidentale incontrarono Samoiedi, Ungro-Finni (Ostiachi, Jugri, Voguli) e Turco-Tatari (Turalinci, Tobol-Irtyš-Tatari), nella Siberia occidentale e meridionale Kirghisi (Kighizi, cinese: chakas), popolazioni turco-tatare e tribù turchizzate, sulle due rive del lago Bajkal Buriati Mongoli, nella Transbaicalia e nel bacino dell'Amur tribù tunguso-manciure e finalmente nella Siberia orientale s'imbatterono nei Tungusi e sul medio arco della Lena negli Jakuti. I monti dell'Altai fungono quindi da linea di confine tra l'influenza turco-islamica d'occidente e quella lama-mongolica d'oriente. Agli inizî del sec. XVIII la Cina aveva diritti di sovranità su tutti i territorî stendentisi fino alla linea che dal lago Bajkal va a Tobol′sk. I trattati russo-cinesi di Nerčinsk (1689), Kjachta (1727), Aigun (1858) e Pechino (1860) sono le pietre miliari della penetrazione russa in Estremo Oriente. Nel sec. XVIII il commercio con la Cina attraverso la Siberia fu per decennî un monopolio di stato.



Nel corso dei secoli XVI e XVII lo sfruttamento degli animali da pelliccia fu esercitato dall'amministrazione statale come un'impresa industriale; alla fine del sec. XVII i tributi siberiani costituivano un terzo delle entrate statali complessive. Nel sec. XVIII e nella prima metà del XIX si aggiunsero lo sfruttamento dei tesori minerali siberiani (ferro, oro); i colossali giacimenti negli Urali, nell'Altai e in Siberia, cosiddetti "proprietà del gabinetto" rappresentarono una delle più considerevoli entrate della casa regnante. Gli operai impiegati nelle miniere e nelle industrie siberiane erano generalmente servi della gleba e in gran parte condannati, finché dal sec. XVII in poi la Siberia fu la regione preferita per le deportazioni. Capi-popolo, liberi pensatori, settarî, prigionieri di guerra nei secoli XVII e XVIII, nobili polacchi, intellettuali implicati in moti politici, operai e contadini socialisti nei secoli XIX e XX sino alla caduta dello zarismo dovettero percorrere la lunga via alla Siberia: in tutto, dal 1807 al 1899, 864.000 persone.

La stretta dipendenza tra la colonizzazione dei territorî del Volga e del Kama e la penetrazione russa in oriente stabilita nell'organizzazione dell'Amministrazione centrale di Mosca si rivela nel 1599, quando il disbrigo degli affari siberiani fu affidato alle amministrazioni di Kazan′, alla "Corte di Kazan′". Nel 1637 la Siberia ebbe una propria amministrazione; finalmente nel 1710 si costituì un governo speciale per la Siberia. I pieni poteri di cui godevano gl'impiegati russi inviati in quelle lontane terre coloniali, favorì l'arbitrio famigerato dei "satrapi siberiani". Nel sec XIX il Comitato siberiano, poi il Comitato degli affari della Transiberiana esercitarono una forte influenza sull'amministrazione. Il debole vincolo esistente tra la Siberia e il governo centrale favorì la formazione di alcune correnti particolaristiche nel corso dei secoli XVIII e XIX. L'esplorazione sistematica della Siberia da parte di spedizioni scientifiche s'iniziò nel sec. XVIII; vanno ricordati G. F. Müller, J. E. Fischer, Bering, Gmelin, Georgi, Pallas.

La costruzione della grande ferrovia siberiana iniziatasi il 19 maggio 1891, terminata il 1° gennaio 1906 con una spesa di 385 milioni di rubli, provocò una straordinaria emigrazione verso la Siberia. Mentre nel corso di tre secoli la popolazione russa in Siberia era salita a soli 4 milioni e mezzo, solo nel 1895-1910 tre milioni di Russi si trasferirono oltre gli Urali; gli abitanti di Omsk, ad es. salirono tra il 1897 e il 1910 da 37.400 a 129.000, quelli di Tomsk da 51.200 a 111.400.

Dopo la rivoluzione bolscevica la Siberia divenne uno dei centri della controrivoluzione, che poté appoggiarsi su una classe di possidenti rurali e urbani abituati a un'amministrazione autonoma. Da Vladivostok partirono contingenti alleati, specialmente giapponesi e americani, avanzando lungo la Transiberiana per assicurare il trasporto delle legioni cecoslovacche dalla Russia europea all'estremo oriente. Sotto la pressione delle legioni e dei rappresentanti dell'Intesa si costituì nel "direttorio" l'unione degli stati e delle truppe antibolscevichi nel territorio siberiano: cioè il comitato dell'assemblea costituente, formatosi in Samara, il governo provvisorio siberiano sorto dalla duma regionale di Tomsk, i Cosacchi degli Urali e di Orenburg, i governi dei distretti degli Urali, i rappresentanti dei Kirghisi e Baschiri della Conferenza statale in Ufa (settembre-ottobre 1918). Il governo del direttorio fu sostituito il 18 novembre 1918 con la dittatura dell'ammiraglio Kolčak. Non riuscì a questo d'imporre la sua autorità agli atamani cosacchi sul tipo Semenov o barone Ungern-Sternberg (Cosacchi del Transbajkal) o Kalmykov (Cosacchi dell'Ussuria). Nonostante gli aiuti materiali forniti dall'Intesa, Kolčak dovette ritirarsi nell'anno 1919 sempre più verso l'oriente. Omsk cadde nel novembre 1919 in mano dei bolscevichi, Tomsk nel dicembre, l'ammiraglio consegnato dai Cèchi al nemico, fu fucilato il 7 febbraio 1920 in Irkutsk. Dopo che i contingenti dell'Intesa ebbero sgombrato la Siberia, con l'annessione all'U. R. S. S. (novembre 1922) della repubblica dell'estremo oriente, stato cuscinetto tra la Russia sovietica e il Giappone, si riaffermò la sovranità del governo centrale russo in Siberia, quale esisteva prima della guerra mondiale.

 


Date: 2015-12-17; view: 1135


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