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Consiglio di Amministrazione

 

Ore 11.00: il Consiglio di Amministrazione (detto CdA) della “Maneggioni Spa“ si riunisce d'urgenza per discutere dell'improvvisa

emergenza. Sono presenti: il vice di Maneggioni, Sgarfigna, il presidente Stolidi, il vicepresidente Corrotti e altri personaggi di contorno1, tra cui, naturalmente, il figlio di Maneggioni, il 32enne Claudio, pronto a firmare qualsiasi carta, abituato com’è a non fare altro.

- Signori - inizia con sussiego2 Sgarfigna non c‘è bisogno di dire che la situazione è grave, molto grave.

Tutti annuiscono, qualcuno rimette in ordine dei documenti sul tavolo tanto per fare qualcosa.

Il nostro primo azionista - continua Sgarfigna - è stato rapito questa mattina alle 8.00, mentre come ogni giorno si recava al lavoro, come sempre prima di tutti noi (ecco un’altra ragione per cui Maneggioni usava il sosia).

Applauso dei presenti, tanto pronto quanto inutile.

 

1. contorno: di poca importanza.

2. sussiego: atteggiamento serioso, per darsi importanza.

A questo punto interviene Stolidi, il presidente: - Bisogna subito fare qualcosa, non possiamo permettere che questo spiacevolissimo e drammatico evento possa influire3 troppo sui nostri affari...

Ma proprio mentre tutti pensano a possibili soluzioni, ecco che una

voce inconfondibile tuona dalla porla: - Ma che drammatico evento! Eccomi qui!

Tutti guardano verso la porta stupefatti: Maneggioni! Maneggioni è tra noi! Strette di mano, abbracci, congratulazioni, domande, esclamazioni

di stupore: cosi viene accolto Maneggioni, che però rimette presto tutti a sedere c si affretta a spiegare la situazione.

- C'è stato evidentemente un equivoco4: questi criminali credono di aver rapito me, ma in verità si tratta di un'altra persona.

E di chi? - Chiedono tutti quasi in coro: nessuno pensa al sosia, anche perché tutti sanno che il sosia ha l'ordine preciso di non avvicinarsi

per nessuna ragione alla villa Maneggioni.

Ehm... - prima di parlare. Maneggioni guarda il figlio Claudio, l'unico a non sapere niente del sosia Claudio, figlio mio, per favore vai a casa a tranquillizzare la mamma, ma non dire ancora niente aig giornalisti, mi raccomando5! Parla solo con la mamma, hai capito?

- Sì, papà.

- Ripeti cosa ho dello.

- Devo andare a parlare con la mamma...

- E...?

- E tranquillizzarla.

- E...? ...E non devo dire niente ai giornalisti.

- Bravo. Vai. ora. dai!

Adesso Maneggioni è libero di spiegare tutto ai suoi collaboratori, anche se la cosa lo costringe ad ammettere che il suo sosia ha passato la notte con la moglie, e probabilmente non per la prima volta. Del resto, tutti sanno che Maneggioni ha almeno tre amanti, tra le quali Gaiina. che a sua volta pensa di essere l’unica.

Insomma, tutto è bene quel che finisce bene! - conclude incau- tamente6 uno degli azionisti del consiglio.

3. influire: influenzare, avere conseguenze.

4. equivoco: malinteso.



5. mi raccomando (espressione colloquiale): significa "non dimenticare, è importante!".

6. incautamente: senza pensare a cosa dice o fa.

 

- Un corno! - chiosa7 Maneggioni Adesso viene il difficile: dobbiamo o no rivelare8 l'esistenza di questo sosia alla stampa? Sarebbe una catastrofe per la mia immagine, non pensate? - Per un attimo, tutti meditano su questo nuovo problema.

Effettivamente inizia Sgarfigna non sarebbe certo opportuno parlare di questo sosia: immagino già gli scandali, i gossip, le riviste rosa...

- Ma che mi importa degli scandali e delle riviste rosa, io parlo di business, di immagine, di marketing! Ma ci pensate, quanti vorranno andare ancora in un albergo di uno che ha il sosia chc se la fa con la moglie mentre lui a sua volta chissà dov’e...?

Nel silenzio imbarazzato che segue queste parole, si alza la voce nasale e rotta9 di Corrotti, chc fino a quel momento è stato sempre muto c seduto sulla sua poltrona:

- Ma perché dovremmo rivelare tutto? Diciamo solo quello che ci fa comodo10 dire.

Tutti si voltano verso di lui e Maneggioni gli lancia uno sguardo interrogativo. Corrotti, da buon avvoltoio11 qual è. in queste situazioni si trova perfettamente a suo agio e aggiunge:

Diciamo scmpliccmcntc che questo sosia è sempre pronto fuori dal cancello di casa tua per ragioni di sicurezza: esce una decina di minuti prima di te e tu puoi tranquillamente andare a lavorare senza essere disturbato da giornalisti, curiosi e. in questo caso, anche rapitori.

Corrotti, sei un genio! - esclama Maneggioni - Solo che...

- Cosa? - chiede con un filo di voce Sgarfigna. irritato12 perché Corrotti ha avuto una buona idea e lui no.

Solo che lo vorrei far stare nelle mani di quei criminali per un po’ di tempo, a quel bastardo - dice con un ghigno13 Maneggioni. F. poi. a voce più alta: - Aspettiamo ancora un giorno, sentiamo cosa vogliono quei banditi, poi decideremo quando e come muoverci. La seduta è chiusa, arrivederci. E... mi raccomando, acqua in bocca14 con i giornalisti!

 

7. chiosare: criticare aspramente.

8. rivelare.: dire apertamente a tulli la verità

9. voce rotta: voce debole e poco chiara.

10. fare comodo a qualcuno (espressione colloquiate): significa “è utile per qualcuno".

11. avvoltoio: grosso uccello che mangia gli animali già molli. Detto di una persona che trae vantaggi dalle disgrazie alimi.

12. irritato: arrabbiato, innervosito.

13. ghigno: sorriso cattivo, malvagio.

14. acqua in bocca (espressione colloquiale): invito a non parlare di qualcosa.

Tutti escono, strìngendo la mano al loro megapresidente, non tutti in realtà cosi felici di saperlo sano e salvo15.

 

15. sano e salvo (espressione idiomatica): senza nessun danno fisico, completamente al sicuro.

Il sosia

 

Il giorno dopo, il telegiornale di TclePacchia poteva dare in esclusiva la notizia che i rapitori chiedevano come riscatto alla famiglia 10 milioni di curo, una delle ville in Sardegna di Maneggioni e l'autografo di Bumacher, il famoso pilota tedesco della Ferrari, nonché caro amico del grande magnate.

Ormai TelePacchia era la televisione più vista d'Italia e questo successo, con conseguenti pubblicità al costo di decine di migliaia di euro, dava ragione alla decisione di Maneggioni di aspettare un po’ prima di parlare a tutti del sosia. Maneggioni aveva fatto bene i suoi conti e non solo in questo modo faceva stare il suo sosia (“quella carogna", ormai era chiamato cosi) più tempo nelle mani dei rapitori, ma gli permetteva di fare affari d’oro1 con il suo canale televisivo: questo rapimento, insomma, si era trasformato in un ulteriore affare.

Naturalmente, il grande imprenditore restava chiuso nel suo ufficio, dormiva e mangiava li senza che nessun giornalista o curioso potesse vederlo, almeno per il momento. Poi. a tempo debito2, sarebbe riapparso, ovviamente dagli schermi della sua TclePacchia, per un altro scoop milionario! Che genio! Senza saperlo, i suoi rapitori gli avevano fatto un favore!

Già, i suoi rapitori... Ma chi sono? Andiamo nel loro covo3 a vedere cosa succede.

Dopo aver rapito quello che pensano sia il vero Onofrio Maneggioni,

i criminali lo portano in un posto segreto, bendato4 e con le mani legate.

Dove mi portate? Chi siete? Avete sbagliato persona, io non sono... grida il sosia di Maneggioni, terrorizzato.

- Sta’ zitto! Quando saremo arrivati ti slegheremo, ma ora sta’ zitto! dice uno dei criminali, col volto coperto.

1. affari d'oro: ottimi aft'ari

2. a tempo debito: al momento giusto.

3. covo: luogo in cui vivono gli animali selvatici: in senso figurato, indica il nascondiglio. il rifugio segreto.

4. bendalo: che ha gli occhi coperti da una strìscia di stoffa (benda).

Arrivati al loro rifugio, i rapitori tolgono la benda al sosia e lo chiudono in una camera. Il sosia si guarda intorno: un letto che sembra comodo, una televisione satellitare, una scrivania con un computer, un armadio pieno di bei vestiti: mica male5!

Entra un uomo parlando con accento ispanico:

- Allora, segnor, tu sei nostro ospite: non vogliamo farti del male,

no, chiedi quello che vuoi e noi tenteremo de accontentarti, per quello che ci è posible. Està bien?

Ilo fame! dice subito il sosia, che non ha fatto colazione.

- Cosa vuoi da mangiare? - chiede il sudamericano.

Due panini alla mortadella, un succo d'arancia, un cappuccino, due cornetti al cioccolato e una bottiglia d’acqua Frcschina, quella che non fa male ai reni. Ah. di solito faccio colazione leggendo la Gazzetta dello Sport6.

Altro?-chiede ironicamente il rapitore.

Sì. anche un panino al tonno - risponde serissimo il sosia.

Il rapitore sudamericano guarda il suo prigioniero senza parlare: se queste sono le sue abitudini alimentari, dovranno alzare la cifra del riscatto!

Mentre i suoi rapitori fanno la spesa per lui. il sosia comincia a considerare la sua situazione: lo hanno rapito pensando che lui sia Maneggioni, ovvio. Ma il problema è: quando scopriranno Terrore? Deve dirglielo lui stesso? No. pensa, se dicesse loro la verità, per loro diventerebbe un individuo insignificante da eliminare senza nessun problema. E se la televisione desse la notizia? ...La televisione!

Il sosia accende subito la tv satellitare nella sua stanza e. appena ascolta le ultime notizie su TelePacchia. si tranquillizza: tutti ancora parlano del rapimento di Maneggioni, la polizia indaga, la Borsa è in difficoltà, il governo non sa che fare, i giornalisti sono tutti occupati a cercare notizie fresche, dichiarazioni, gossip. Nessuno ha ancora detto che il rapito non è Maneggioni, ma il suo sosia.

“E ci credo" pensa il sosia “se viene fuori la verità, non conviene7 a nessuno. Maneggioni incluso. Sai che8 scandalo, il sosia rapito mentre usciva dalla camera della signora...!"

 

5. mica nude (espressione idiomatica): significa “non male, molto bene!".

6. la Gazzella dello Sport: nome del quotidiano sportivo più diffuso in Italia.

7. conviene: c utile o vantaggioso.

8. sui che (espressione idiomatica): significa "immagina..."

Il sosia (che in verità si chiama Ivo) ride tra sé. ma presto la risata gli muore in gola.

“Prima o poi” pensa “tutta la verità verrà a galla9, i rapitori sapranno

che io non sono Maneggioni e, anche se mi libereranno senza farmi del male, sarà Maneggioni che mi ammazzerà...!"

Alla fine, il sosia arriva alla conclusione che per ora non può fare niente, non è certo lui a poter controllare le cose; inoltre, questi pensieri gli fanno perdere l'appetito. A proposito, ma quando arriva la colazione?

Ecco il sudamericano (o spagnolo, boh!) che arriva con una busta piena di

leccornie10, tutto quello che Ivo aveva chiesto. Al vedere tanto ben di Dio11, Ivo dimentica tutti i suoi problemi e si avventa12 sul cibo.

QucH'hombre ha una fame che mangerà anche i mobili - dice poi il sudamericano ai suoi complici.

Non ti preoccupare. Pedro, questa storia finirà presto dice un tizio grasso e grosso, parlando con accento milanese.

Cosa vuoi dire, capo, che lo ammazziamo?-replica uno spilungone13

dall’aria poco sveglia e con una sigaretta spenta sempre tra le mani.

Vedremo. Ma penso proprio che ci daranno quei 10 milioni: in fondo, per loro, sono spiccioli14.

E l’autografo di Bumacher? - replica lo spilungone.

- Quella e una tua stupida idea - ringhia il capo credi davvero che Bumacher firmi uno stupido autografo per te?

Ma proprio in quel momento, alla televisione, che i rapitori tengono sempre accesa, appare il faccione di Alfred Bumacher, che con tutta serietà dice nel suo italiano zoppicante15:

- Fi preco, liberate mio amiko Onofrio, lui molto puono: per aiutare lui, foglio regalare foi mia tuta c mio casco con autografo, ma bitte, per faforc, liperate lui.

Lo spilungone guarda con aria esterrefatta16 Bumacher che parla proprio a lui. dice quelle cose proprio a lui! Poi si volta verso gli altri due e dice: - Hai visto, capo? Anche il casco!

 

9.venire a galla (espressione idiomatica): significa “venire alla luce”.

10. leccornie: cose mollo buone da mangiare.

11. ben di Dio: idiomatismo pei indicare una grande quantità di cose belle o buone.

12. avventarsi: lanciarci.

13. spilungone: termine popolare per descrìvere una persona molto alla.

14. spicciolo: moneta, in questo caso "pochi soldi".

15. zoppicante: si dice di una persona che non riesce a camminare bene perche ha un problema alla gamba. In senso figurato, significa “insicuro", “poco confetto".

16. esterrefatto: molto sorpreso, incredulo.


Date: 2016-01-14; view: 832


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