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Le dodici fatiche di Putin

La prima fatica.

Putin ripulisca le stalle di Yukos e inserisca il re Chodor nel regno del marinaio.

Presso la corte del re del popolo Yukos si e’ accumulato una grande quantita’ dei petrodollari e il re non sapeva che cosa fare con queste enorme richezze. Pagava miliardi di tasse a dritta e a manca, aveva molti oratori, ha organizzato anche il fondo de assistenza all’infanzia, ma i denari non diminuivano. Putin ha capito presto che con una pala comune non si puo’ spalare quel mucchio. Ha telefonato in procura generale e ha rivolto un potente torrente dei controlli proprio nel vivo dei denari. E il servo Karimov solo in due anni ha risolto il problema – il re Chodor e’ stato esiliato in bagno penale di Cita per otto anni, il popolo di Yukos e’ stato messo a disposizione del sergente Setchin.

La seconda fatica.

Putin mette al sci alpino tutti i russi.

I russi erano cosi’ codardi che temevano di scendere al sci dalla montagna. Se ne stavano giocando a tennis e non volevano un’altro destino. Allora Putin e’ salito in montagna la piu’ alta, ha messo gli sci i piu’ alpino, e’ sceso giu’ e ha preso a firmare le nuove nomine e nuovi lianziamenti. La gente ha visto questo, si e’ spaventata, ha abbandonato le racchette da tennis e codarda si e’ messa il piu’ presto possibile a sciare.

 

La terza fatica.

Putin dona il fuoco agli uomini.

Prima la gente dell’ Ucraina non conosceva fuoco a cause del caro gas naturale. Avevano il gas soltanto a basso prezzo. E allora un nuovo eroe, Gasprometeo, ha aumentato I prezzi del gas. Allora Juscenko ha preso a venire a Putin ogni mattina e fargli il lavaggio del cervello. Per note il cervello si rimaginava, ma di mattina la tortura iniziava di nuovo. E allora Putin ha strappato un foglio dal suo quaderno e ha scritto il testo di nuovo accordo sulla consegna del gas. Cosi’ Putin ha insegnato gli ucraini di non aver paura degli alti prezzi per il gas.

 

La quarta fatica.

Putin non rimane al terzo periodo.

Per questo ha dovuto vincere l’ Idra di Pietroburgo e convincere l’Accozzaglia de Cremlino. Ma non erano i suoi rivali principali. Quando si e’ fatto tempoi di decidere rimanere al terzo period o no, Putin si e’ chiuso nel Cremlino e ha preso a lottare contro se stesso. Lottava a lungo, ma infine ha vinto se stesso! E ha chiesto il re Medvedev di fare la guardia al suo trono per quattro anni. Sebbene poi il re Medvedev ha aumentato questo periodo ancora per due anni.

 

La quinta fatica.

Putin sposta l’oleodotto dal Baikal per cinquanta kilometri.

I semplici academici hanno cominciato a lagnarsi a Putin che la Ottava meraviglia del mondo – lago Baikal – era in pericoloa causa del Terribile Oleodotto il quale i ministri volevano sostruire proprio lungo la riva. Allora Putin ha preso un ministro, lo ha stretto fino a punto che i suoi ossa hanno scricchiolato e lo ha sbattuto con il naso contro la carta, dove dovrebbe passare l’oleodotto. Cosi’ senza lasciare il suo posto Putin ha spostato un enorme oleodotto del peso di milioni tonnellate per cinquanta kilometric a nord.



 

La sesta fatica.

Putin procura i giochi olimpici per Soci.

Avendo convinto gli dei olimpici dal CIO che la Russia ha il gas per la fiamma olimpica, Putin ha portato in Soci la fiamma olimpica. Inoltre Putin ha promesso di costruire le Pistalle di Adler e il Labirinto di Bob.

 

La settima fatica.

Putin sfama tutti gli statali con cinque progetti nazionali.

La gente della Russia rifiutava di installarsi nell’alloggio accessibile, di studiare, di raccogliere, di curarsi dai medici, di andare sulle strade piane. E Putin l’ha fatto fare tutto questo!

 

L’ottava fatica.

Putin prende il cane Koni il quale tutta la guardia preseguiva una mezzora.

Il re della Guardia ha affidato a Putin un compito di responsabilita’: prendere il cane principale del paese, Koni di quattro zampe. Putin e’ riuscito a prendere presto Koni e portarlo nel Palazzo di Cane. La gente anche a compost la canzone di qiesta fatica: “Chissa’ perche’ mi e’ capitata Koni schizzinoso”

 

La nonna fatica.

Putin e le agevolazioni.

Tutti i pensionati avevano le agevolazioni, e ci sono stati cosi’ tante che letteralmente soffocavano i pensionati. Allora Putin ha tolto a ogni pensionato le sue agevolazioni e in cambio ha proposto di prendere dei denari. I pensionati hanno tirato un sospiro di sollievo e con le lacrime agli occhi imprecavano Zurabov e lodavano Putin! Sebbene Zurabov si e’ rivelato invulnerabile alle bestemmie e alle punizioni. Quando gli tagliava una carica, ne faceva svillupare al suo posto due altre. Pero’ da quell momento le agevolazioni non soffocanno i pensionati. Li soffoca adesso un rospo pettoraleo povereo.

 

La decima fatica.

Putin salva le isole Curili.

Il re giapponese e’ venuto a Putin e ha proposto di restituire le isole Curili con le buone. Allora Putin e il re di Giappone si sono tolsi le pelle di leone e si sono rimasti solo nelle cravatte. Putin ha alzato la mano destra, e quella sinistra ha messo sulla piega del gomito destroy e teneva cosi’ finche’ la visita ufficiale del re giapponese non e’ arrivata alla fine. Cosi’ Putin ha salvato le isole Curili del saccheggio dai cupidigiappionesi.

 

L’undicesima fatica.

Putin lotta con nippopulzella.

Una ragazza giapponese gia’ qualche anno non poteva vincere nessuno. Allora Putin ha coraggiosamente uscito contro giovanissima judoka ed e’ saggiamente caduto nel colpo d’anca.

 

La dodicesima fatica.

Putin uccide il cinghiale di Breznev.

Nel parco nazionale di Zavidovo dai tempi del re Leonida abitava un cinghiale furioso e sanguinario che si nutriva dei guardacacci. E tutti che venivano in Zavidovo per cacciare erano afferati dal cinghiale e baciati a morire. Allora Putin ha preso una migliatrice aeronautica di grosso calibro, e’ andato in Zavidovo e ha resisto all’incanto del cinghiale di Breznev.

 


Date: 2016-01-14; view: 736


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