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UNA GIORNATA DEI BAMBINI DELLA FAMIGLIA AGNELLI

Il corridoio era lungo, a destra e a sinistra si aprivano le camere da letto. A metà corridoio c'era la camera da gioco dove stavamo quasi sempre, piena di scaffali e di giocattoli.

Noi eravamo tanti e avevamo molte governanti che non si AMARE _________ fra di loro: sedevano nella camera da gioco e si lamentavano del freddo, del riscaldamento, delle cameriere, del tempo, di noi. D'inverno le lampadine erano sempre accese; la luce di Torino che ENTRARE __________ dalle finestre era grigia e spessa.

Vestivamo sempre alla marinara: blu d'inverno, bianco e blu a mezza stagione e bianco in estate. Per pranzo ci METTERE _________ il vestito elegante e le calze di seta corte. Mio fratello Gianni si metteva un'altra marinara.

L'ora del bagno era chiassosa, piena di scherzi e spruzzi; ci affollavamo nella camera da bagno e le cameriere IMPAZZIRE __________ . Ci spazzolavano e pettinavano i capelli lunghi e ricci, poi li legavano con enormi nastri neri.

Arrivava Miss Parker. Quando ci aveva radunati tutti diceva: “Venite e non FARE __________ rumore“.

Correvamo a pazza velocità lungo il corridoio, attraverso l'entrata di marmo, giravamo l'angolo appoggiandoci alla colonnina dello scalone e via fino alla saletta da pranzo dove ci fermavamo ansimanti.

“Vi DIRE ____________ di non correre, diceva Miss Parker, “un giorno vi farete male e la colpa sarà soltanto vostra.”

Ci davano da mangiare sempre quello che più odiavamo; credo che FARE ___________ parte della nostra educazione britannica. Dovevamo finire tutto quello che ci veniva messo sul piatto. Il mio incubo erano le rape e la carne.

Se non FINIRE ___________ tutto quello che avevo nel piatto me lo ritrovavo davanti al pasto seguente.

Il dolce lo sceglievamo a turno, uno ogni giorno. Quando era la volta di Maria Sole noi le dicevamo: “Adesso, per l'amor del cielo, non scegliere il crème caramel che nessuno POTERE ___________ soffrire.” Invariabilmente Miss Parker chiedeva: “Allora, Maria Sole, che dolce MANGIARE ____________ domani?”

Maria Sole esitava, arrossiva e sussurrava: “Creme caramel.”

“Ma perché continui a dire crème caramel se non ti PIACERE ___________ ?”

“Non mi viene in mente nient'altro.”

Ancor oggi non ho scoperto se quella dannata crème caramel le piacesse davvero o se ESSERE ___________ troppo grande lo sforzo di pensare a un altro dolce.

Dopo colazione facevamo lunghe passeggiate. Attraversavamo la città fino a piazza d'Armi, dove i soldati facevano le esercitazioni. Soltanto se pioveva ci era permesso camminare sotto i portici (i famosi portici di Torino) e guardare le vetrine dei negozi.

Guardarle senza fermarsi, naturalmente, perché una passeggiata è una passeggiata e non un trascinarsi in giro che non FARE _____________ bene alla salute.

Torino era, anche allora, una città nota per le sue pasticcerie. Nella luce artificiale delle vetrine APPARIRE ___________ anche oggi torte arabescate, paste piene di crema, cioccolatini, marzapani, montagne di brioches, fondants colorati disposti in tondo sui piatti come fiori, ma noi non ci saremmo mai sognati di poter entrare in un negozio a comprare quelle delizie.



"Non si mangia tra i pasti; ROVINARE ____________ l_appetito”, era una regola ferrea che mai ci sarebbe venuto in mente di discutere.

I bebè stavano seduti in carrozzina, i bambini più grandi GIOCARE ____________ tra di loro.

Noi camminavamo. Alle quattro tornavamo a casa, facevamo i compiti, giocavamo.

Mentre aiutavo Gianni a sistemare la locomotiva a vapore o il treno elettrico mi veniva il terrore del buio e della notte che si avvicinava.

Vedevamo i nostri genitori finito il nostro pranzo, mentre si preparavano per il loro.

Qualche volta, se non avevano troppi invitati, sedevamo con loro in biblioteca finché il pranzo non era servito. E qualche volta ci veniva perfino permesso di sedere intorno alla tavola. Ma siccome giocavamo con la cera delle candele e diventavamo noiosi ci MANDARE ______________ subito via.

Di ritorno in camera da gioco Miss Parker ci leggeva ad alta voce un racconto, o facevamo un gioco, finché ci diceva:

“Dopo che vi sarete lavati i denti io VENIRE ______________ a darvi la buona notte.”

Avevamo una camera per uno, e quando Miss Parker entrava le buttavo le braccia intorno al collo, la STRINGERE _______________ e la supplicavo di lasciare la mia porta aperta per vedere la luce.

“No, no”, rispondeva calma, “devi imparare a dormire al buio.”

Quando se ne andava, per un po' vedevo la luce della camera da gioco filtrare da sotto la porta. Poi quando la luce si spegneva ero agghiacciata all'idea di essere al buio. Mi alzavo, entravo nelle camere dei miei fratelli e li guardavo dormire; era come se non ci fossero perché non ci potevamo parlare e loro non mi VEDERE ________________ ; e avevo ancora più paura.

Tornavo a letto.

Quando mi svegliavo al mattino mi importava soltanto che fosse giorno e che la gente intorno fosse viva. Durante il giorno dimenticavo.

3. Completate con una sola parola (11):

NOVITÁ IN AEREO

State per partire per un ...…(1).............… in aereo? Non dimenticate di portare il sacchetto di plastica!

A partire ..…(2)...............….. scorso novembre, nell’Unione Europea sono entrate in vigore, riguardo ai bagagli, nuove …..(3)…....................... di sicurezza che vi permetteranno di stare più tranquilli. Le restrizioni valgono solo per la borsa …..(4)…............... portate con voi in cabina: qui acqua, bevande, sciroppi, profumi, gel, dentifricio, …..(5)…............. messi prima in boccette da 100 grammi e poi imbustate in un sacchetto sigillato. La busta di plastica, una …..(6)…............. per passeggero, non dovete tenerla in borsa ma in mano perchè …..(7)….................. sempre visibile e a portata di controlli.

Via libera, invece, a medicine e cibo per bambini accompagnati dalla .....(8)…..................... del medico. E ricordate che il personale addetto …..(9)…............... sicurezza può chiedervi di assaggiare il latte in polvere o di spalmarvi una crema per dimostrare che …..(10)…............. contengano sostanze vietate o pericolose. Invece per la valigia che imbarcate nella stiva, ossia quella che consegnate al check-in, non …..(11)…............... nulla.

4. Completate con i pronomi (20):

CULLE CHE SEMBRANO ASTRONAVI!

Gentile dottor Rossi, (0) __________ La ringrazio per la (1) __________ rubrica che è di grande utilità per dei genitori come (2) __________. Abbiamo una figlia di 9 anni che ama molto la televisione e il computer: (3) __________ passa molto tempo davanti anche perché (4) __________ marito e (5) __________ lavoriamo, torniamo a casa la sera

e la baby-sitter non è capace di discutere con (6) __________ figlia. Io nutro seri dubbi sulla bontà di questo tipo di educazione, ma so bene che la maggior parte dei bambini di oggi cresce in questo modo. Vorrei chiedere a (7) __________ quanto tutto questo può influire sulla (8) _____________bambina e come fare per evitare questi effetti negativi senza crear (9) __________ problemi con i (10) __________ amici e senza far (11) __________ sentire una diversa.

Grazie della (12) __________ attenzione,

Donatella

Cara Donatella

(13) __________ faccio un solo esempio. Provi a pensare a come venivano trattati i neonati dalle (14) __________ nonne. (15) __________ mettevano da una parte, riparati da luci e rumori, coperti di lana. Oggi i (16) __________ figli vengono colloca ti in una culla che assomiglia più a un'astronave o a una discoteca. Il (17) __________ obiettivo è opposto a quello delle (18) __________ nonne: oggi si vuole stimolare il neonato e (19) __________facciamo con la musica e con oggetti coloratissimi in movimento. I cervelli di questi

bambini faticano di più e più a lungo. Come vede, è la (20) __________ cultura, con le (21) __________ evoluzioni, che vuol privilegiare le capacità cognitive dei bambini. Il risultato è quello che ha di fronte ai (22) __________ occhi la (23) __________ bambina è cresciuta in compagnia di strumenti tecnologici e (24) __________ sente sempre il bisogno.

Luca Rossi, psichiatra

5. Scegliete la situazione più adeguata per ogni espressione (10):

1) Buongiorno Piero, si è ricordato di mettermi da parte i giornali che le avevo detto?

A) Al supermercato chiedi il prezzo dei giornali ad un commesso.

B) All’edicola chiedi al giornalaio di metterti da parte dei giornali.

C) Dal tuo edicolante di fiducia ritiri dei giornali messi da parte.

D) Alla cassa di un negozio chiedi di pagare i giornali che hai preso.

2) Mi scusi signorina, ho comprato due giorni fa questo costume da mare, ma a casa mi sono accorta che il colore non è quello che avevo scelto. C’è quello azzurro che avevo scelto?

A) In un negozio di articoli da mare stai acquistando un costume.

B) Racconti ad un’amica che ti hanno venduto un costume di colore diverso da quello che hai scelto.

C) In un negozio di articoli per il mare chiedi di cambiare un costume che hai comprato.

D) Alla cassa di un grande supermercato chiedi di pagare i prodotti solari che hai acquistato.


Date: 2015-12-24; view: 1283


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